sabato 19 dicembre 2015

JOPPOLO: LA NATURA BENIGNA (foto di A. Spataro)

Arcobaleno a Montefamoso

Alba velata

Tramonto del Sole a Milione

Via Tunisi (scorcio)

Bouganville in piazza Belvedere

Sul tetto del serbatoio del Voltano

La Notte complice e gentile

Serbatoio idrico del Voltano (dal 1909)

La bellezza quieta della campagna

La nascita del Sole sopra Comitini

Chiesa e mare (annebbiato)

Petunie                                                                                                                                                                                 
N.B. Da queste poche, modeste foto si può notare che Madre Natura è stata benigna con Joppolo Giancaxio come con altri luoghi del Pianeta. Purtroppo, noi umani ci stiamo dimostrando ingrati, non degni di tanta bontà. La Natura è nostra Madre è va rispettata e, se del caso, fatta rispettare con la forza della legge. E ricordiamoci che sul Pianeta non siamo soli ma che dobbiamo convivere, in pace, con diversi miliardi persone, di animali, di piante; con fiumi e mari, montagne e boschi, ghiacciai e deserti, ecc. Nessuno è, può diventare padrone del Mondo! 
I beni e i frutti della Terra ci sono stati concessi  in comodato d'uso non per arricchirci spudoratamente, ma per la nostra e l'altrui sopravvivenza. Beni che dobbiamo usare con raziocinio e profondo rispetto verso la grande Donatrice e ben conservare per quelli che verranno dopo di noi. Il vero amore è dono non rapace orgoglio. Con questo auspicio auguro a tutti un Nuovo Anno di pace e di solidarietà, di amore per nostra Madre Terra. (a.s.)   

giovedì 3 dicembre 2015

DA JOPPOLO A BUENOS AIRES: ALLA RICERCA DEL "VENTO DEL SUD"

Considerate le richieste di notizie sul mio recente viaggio (nov. 2015) a Buenos Aires, dove mi sono recato (a mie spese) per seguire la campagna elettorale presidenziale e per presentare il mio libro "Nella Libia di Gheddafi" , pubblico una selezione di foto sperando che possano dare un'idea di questa grande e bella metropoli sud-americana. Nel corso della visita ho incontrato dirigenti politici, di associazioni umanitarie, giornalisti e popolo nelle sue diverse manifestazioni di vita e di lotta. Sono stato, cortesemente, ricevuto nella sede dell'Ambasciata italiana dall'ambasciatrice Teresa Castaldo e nella sede dell'Istituto italiano di Cultura dalla direttrice Maria Mazza.  (a.s.)

"Floralis"

Casa nel barrio Palermo

Arte povera, ma molto creativa

Calle di Buenos Aires

Lustrascarpe

"Alegoria de la Noche", di Joseph Pollet, Museo Naz. Arti decorative, B. Aires

Associazione "Madres de Plaza de Mayo" dove ho incontrato la Presidente Hebe de Bonaffini

"Caminito", al posto di Gardel al balcone ora si affaccia Papa Francesco. Todo cambia.

Ingresso de la "Bombonera", La Boca

Riserva "Costanera" di B. Aires. Navigazione sul fiume Paranà (alias Mar de Plata)

Grattacieli a Puerto Madero

Lavori in corso...

Autogestione del ristorante "La Casona": i dipendenti lottano per salvare la loro dignità e il posto di lavoro

Scuola di tango


io


Avenida Corrientes, manifestazione del "Frente de Izquerda"

"Orchestra rossa" di Buenos Aires. Bravi, ma stavolta hanno suonato male!

Chiesa di S. Francesco, omaggio a Papa Bergoglio

Gay Pride, sfilata sotto la Cattedrale di Buenos Aires

Senzatetto

Artista in Calle Defensa

Con Carla Corsini, pro-nipote del grande tanghero siciliano Ignacio Corsini

La Boca, "Los descamisados" per Scioli Presidente

Attivista del Movimiento Evita

Calle Defensa

Il gigante di Parco Recoleta

La Casa Rosada

Aeroporto di Buenos Aires, intervisto per "La Repubblica" Maria Kodama (vedova di Jorge Luis. Borges)

"La Repubblica"- intervista a M. Kodama sul viaggio di Borges in Sicilia

B. Aires, Avenida 9 de Julio. la strada più grande del mondo

Puente de los Incas (Mendoza)

Presentazione mio libro nella sede de "La Campora" di Buenos Aires"

L' edificio dell' Ambasciata italiana a Buenos Aires



mercoledì 23 settembre 2015

FILIPPO VECCHIO, L'UOMO CHE VOLEVA VOLARE

Ci sono uomini potenti e/o prepotenti che, sotto il peso delle loro ottuse pretese, non riescono a innalzarsi di un centimetro dalla palude in cui sono invischiati. Uomini morti prima di morire.
Ci sono uomini, leggeri delle loro onestà e bontà, che riescono a librarsi, a volare. Uomini vivi anche dopo morti che ci piace ricordare. Fra Questi Filippo Vecchio, nostro amico e giancascese fervente. (a.s.)   
Joppolo Giancaxio, 23 ottobre, 2015


Filippo alla fontana del Voltano (foto di Carmelo Vecchio, papà di Filippo)

Concertino. Filippo (col bengio) insieme ai suoi amici  Lillo Abissi e Lillo Spataro

Alba velata su Montefamoso (foto mia)



martedì 22 settembre 2015

LA "NTINNA" OVVERO IL NOSTRO ALBERO DELLA CUCCAGNA



La “ntinna”
La Madonna del Perpetuo soccorso era rientrata dalla processione stra­carica di fiori e banconote.
Era sera e nella piazza, affollata all’inverosimile, era cominciato il giuoco della ntinna, dell’albero della cuccagna. Alla gara non si parte­cipava per il mero diletto, ma per necessità ossia per conquistare tutto quel ben di Dio che pendeva dalla sommità di un alto palo ligneo che colava sapone di Marsiglia.
Dopo il primo tentativo andato a vuoto, venne la volta di mastro Ber­nardo che tentava la scalata con una squadra di tre soci spilungoni e secchi come una cannizzola.
La folla era impaziente, rumoreggiava, fischiava, urlava, parteggiava. Sotto la balconata della residenza dell’arciprete Conti, la “musica” at­tendeva la presa della “ntinna” per intonare la marcia trionfale dei ber­saglieri e correre a casa, a cenare.
Mastro Bernardo, che era dotato di una forza bovina, abbracciò il palo e intimò ai compagni di saltargli addosso. Saltò il primo, il secondo. Il peso si faceva sentire sulle forti spalle dell’ex “ardito”. Pazienza, il terzo sicuramente avrebbe toccato la ntinna
Nell’oscurità, tra la folla, si aggirava un uomo della concorrenza il quale, temendo il successo dei suoi competitori, per fermarli gettò un mozzicone acceso di sigaretta fra pelle e camicia di mastro Bernardo che, in quel momento, era al limite del suo sforzo sovrumano.
Il poveretto capì l’antifona, la perfidia di quel colpo basso davvero di­sonesto, tuttavia cercò di resistere al calore presto di­ventato fuoco vivo che divorava il copioso vello che gli copriva le solide spalle.
Nella piazza si udì un urlo atroce, bestiale. Mastro Bernardo crollò a terra e sopra di lui i tre soci che, nel frattempo, avevano ben ripulito il palo dal sapone.
L’uomo della concorrenza si fece avanti e, in solitudine, fra gli evviva dei suoi sostenitori, conquistò la ntinna. Musica maestro!

Tratto dal mio " I giardini della nobile brigata" che potete trovare in:

http://www.lafeltrinelli.it/libri/spataro-agostino/257930

http://www.amazon.com/GIARDINI-NOBILE-BRIGATA-Italian-Edition-ebook/dp/B00JLD0AAW